Negli Usa pronti a vietare la carne di laboratorio in 7 stati

“I legislatori nelle capitali degli stati americani stanno cercando di fermare lo sviluppo di pesce, maiale e altre proteine animali “coltivate in laboratorio”, prendendo posizione contro una nuova tecnologia alimentare sostenuta da investitori come Bill Gates e Jeff Bezos”.

Lo scrive il Financial Times in un articolo del 1 aprile a firma di Patrick Temple-West da New York e Susannah Savage da Londra del quale si pubblicano alcuni stralci. “I repubblicani in almeno sette stati dall’inizio dell’anno hanno introdotto una legislazione per vietare la vendita o la distribuzione di carne coltivata in laboratorio”.

“Ad alcune persone probabilmente piacerebbe mangiare insetti con Bill Gates, ma non a me”, ha detto Bud Hulsey, un rappresentante dello stato del Tennessee, in un’audizione della sottocommissione di marzo sulla legislazione sulla carne coltivata.

“Penso che il codice di Norimberga sia stato impostato in modo tale da non sperimentare sugli esseri umani nuovi prodotti senza che siano stati testati, provati e capito cosa possono provocare”, ha detto a sostegno del divieto della carne coltivata”.

Il parlamento della Florida a marzo ha approvato una legislazione che vieta la vendita di carne coltivata in laboratorio nello Stato che ora si trova in attesa della firma del Governatore Ron DeSantis, che a febbraio aveva già dichiarato: “Non produrremo carne finta”.

“Il settore della carne coltivata ha raccolto 896 milioni di dollari dagli investitori nel 2022, portando il totale del settore a 2,8 miliardi di dollari dal 2016, secondo la stima più recente del Good Food Institute, un’organizzazione no-profit che sostiene le proteine alternative.

Nel 2022, Upside Foods, con sede a Berkeley in California, ha raccolto 400 milioni di dollari da Temasek, Abu Dhabi Growth Fund, Baillie Gifford, SoftBank, Bill Gates e John Doerr, presidente di Kleiner Perkins. Questo mese il Bezos Earth Fund, un’organizzazione filantropica lanciata dal fondatore di Amazon, ha stanziato 60 milioni di dollari per la ricerca accademica e lo sviluppo di proteine alternative”.